L’allergia ai farmaci è la reazione avversa ad uno specifico medicinale (R.A.F.) che si ripeterà ogni volta che il paziente andrà ad assumere quel dato farmaco.
Può manifestarsi in qualsiasi individuo, indipendentemente dal sesso e dall’età. Le reazioni allergiche sono meno frequenti negli anziani e nei bambini, ma il trend è in costante crescita anche come conseguenza di un uso eccessivo di farmaci, soprattutto nel mondo occidentale.
Tra le più comuni allergie ai farmaci figurano quelle agli antibiotici a base di penicillina e ai FANS, i farmaci antinfiammatori non steroidei. Altre allergie possibili sono quelle agli anestetici, sia generali sia locali, e ai mezzi di contrasto che vengono utilizzati per esami diagnostici come la TAC e la risonanza magnetica (RMN).
Le manifestazioni cliniche delle allergie ai farmaci possono essere diverse da individuo a individuo, sia per la tipologia che per l’intensità con cui esse si presentano. I sintomi caratteristici possono essere cutanei, dunque orticaria e gonfiore delle mucose (angioedema), il più delle volte intorno alle labbra e alle palpebre, oppure sistemici che coinvolgono l’apparato respiratorio e cardiovascolare. La conseguenza più grave dell’allergia a un farmaco è lo shock anafilattico, pericoloso per la vita del paziente, ma per fortuna abbastanza raro.
In caso di sospetta allergia ad un farmaco è necessario rivolgersi ad uno Specialista Allergologo. La diagnosi è una procedura piuttosto complessa ma nell’ultimo decennio, le maggiori conoscenze sui meccanismi con cui avvengono le reazioni hanno apportato notevoli miglioramenti. Si basa su un’attenta valutazione della storia clinica del paziente e su test allergometrici specifici per i farmaci sospetti da effettuarsi in regime di day hospital.