La BPCO (Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva) è una malattia dell’apparato respiratorio caratterizzata da un’ostruzione progressiva delle vie aeree, parzialmente o non reversibile, associata ad infiammazione cronica che colpisce i polmoni e le vie aeree con conseguente importante riduzione della funzionalità respiratoria.
Il fumo di tabacco è la causa più comune della condizione, insieme ad altri fattori, quali l’inquinamento dell’aria e raramente associata a forme genetiche. Colpisce il 5% della popolazione nel mondo (329 milioni di persone) e l’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) stima che la BPCO possa essere nel 2030 la terza causa di morte. La progressiva diminuzione della funzione polmonare si manifesta clinicamente con il sintomo principale, la dispnea (senso di fatica nel respirare) riducendo inevitabilmente la qualità di vita e diventando una condizione progressivamente invalidante che condiziona lo svolgimento di abituali attività fisiche quotidiane (camminare, salire le scale e persino nel vestirsi o lavarsi).
Tosse, catarro e affaticamento nel respiro sono i campanelli d’allarme di questa patologia respiratoria cronica che se non curata può portare all’insufficienza respiratoria e, nelle fasi più gravi, all’ossigenoterapia. La diagnosi di BPCO dovrebbe essere presa in considerazione in ogni persona, di età superiore a 35-40 anni, che lamenta mancanza di respiro, tosse cronica, espettorazione, raffreddori invernali frequenti e una storia di esposizione a fattori di rischio per la malattia.
Un corretto inquadramento diagnostico permette l’individuazione di un’adeguata strategia terapeutica, i cui obiettivi si prefiggono nella BPCO anche di ridurre il sintomo principale, la dispnea, garantendo al paziente di svolgere le normali attività quotidiane. Oggi è possibile contare su terapie efficaci nella gestione dei sintomi della BPCO, che da un lato consentono di mantenere una buona qualità di vita, dall’altro riducono i rischi di riacutizzazioni con conseguenti ricoveri ospedalieri. Si dispone di farmaci in grado di indurre una persistente broncodilatazione a lunga durata d’azione con importanti effetti sul miglioramento della qualità della vita dei pazienti, come dimostrato da numerosi studi. Il risultato è ancora più evidente quando si associano due broncodilatatori con diverso meccanismo di azione, la cosiddetta doppia bronco dilatazione. Assumere insieme i farmaci permette un’azione che si sviluppa contemporaneamente e in sinergia con significativi vantaggi in termini di efficacia terapeutica e con implicazioni in termini di aderenza al trattamento da parte dei pazienti.
Prevenire, conoscere i sintomi e arrivare ad una diagnosi precoce, per chi soffre di BPCO, significa intervenire in modo efficace con un piano terapeutico adeguato, permettendo di frenare il progredire della malattia.
Per tali motivazioni, FederASMA e ALLERGIE, conduce campagne di informazione volte a far sì che il maggior numero di persone possa essere edotto nei confronti delle patologie respiratorie, spesso sotto diagnosticate, per mettere in atto le migliori forme di prevenzione. La nostra Federazione mantiene alto l’impegno per sensibilizzare l’opinione pubblica e le Istituzioni sulla necessità di garantire ai pazienti, e ai loro familiari, tutti gli strumenti informativi utili a gestire al meglio la loro quotidianità spesso compromessa dalla malattia.
I nostri esperti:
Prof. Antonio Spanevello